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ANALISI TECNICA: il diavolo è nei dati

Wednesday, 18 August 2021 07:22 GMT

La registrazione dei dati è uno strumento chiave nel WorldSBK: per capire come i team riescono a sfruttare al massimo la moto il telecronista Steve English ha parlato con Peter Bom, capotecnico che ha già vinto dei titoli mondiali

Il Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike 2021 fa tappa sulla seconda pista inedita in altrettanti Round. La maggior parte dei piloti della classe Superbike ha già svolto un test nel nord della Spagna al Circuito de Navarra ma ora per tutti arriva la grande novità del weekend di gara. Il test avrà fornito ai team e ai piloti delle indicazioni importanti per il setup – avranno capito al meglio i rapporti del cambio e i vari setting base – ma ora devono ricavare il massimo dai loro pacchetti.


Quant’è importante la registrazione dei dati?

La registrazione dei dati è la chiave per capire la moto e per fare dei passi avanti nel corso del weekend di gara. Come sempre nelle corse il diavolo sta nei dettagli e questi sono forniti dai sensori presenti in tutta la moto. Ogni sensore poi trasmette delle informazioni al team attraverso il collegamento con la telemetria e al download che avviene ogni volta che la moto entra ai box. Quando vediamo il team collegare un portatile alla moto è proprio per scaricare quei dati. 

Quei dati arrivano da una miriade di sensori presenti su tutte le parti della moto ma i più importanti sono la velocità della ruota, il sistema di sospensione e l’IMU (l’unità di misura inerziale). L’IMU è senza dubbio il maggior passo avanti compiuto negli ultimi anni in campo elettronico ed è stata al centro dell’attenzione della MotoGP™ nel 2018 quando Dorna stabilì che sarebbe stata incoroporata nel pacchetto di controllo elettronico. La ragione alla base di tutto ciò è che si tratta di un incredibile strumento complesso che misura i sei assi del movimento di una moto: su, giù, sinistra, destra, avanti e indietro. Può essere utilizzata per adattare dati molto specifici ai fini delle strategie di controllo di trazione.

L’occhio dell’esperto

“I team sono sempre pronti per un weekend di gara,” spiega Peter Bom. “Sanno esattamente cosa aspettarsi e hanno pianificato il loro weekend in anticipo. Sanno quale programma seguiranno a partire dalle Prove Libere 1 fino a Gara 2. Arrivano su un circuito con un setting base e nei primi giri si aspettano che il pilota dica certe cose: “Se il pilota rientra dal suo primo giro e dice che la moto è come se la aspettano, allora il team passerà alla cosa successiva presente sulla lista. Se invece emerge un commento strano allora diventa molto importante avere un esperto di dati che possa dare velocemente un riscontro a ciò che afferma il pilota oppure che possa anche contraddirlo dicendogli ‘dai dati così non sembra’ o ‘i dati sembrano confermarlo alla grande’. Devi sempre tenere a mente che nel campo della registrazione dei dati non esiste un limite che si chiama ‘confidenza’. Ci sono tantissime informazioni”.

Queste informazioni vengono analizzate in ogni loro singola parte nel corso di una stagione per sviluppare totalmente un pacchetto completo. Quando i team parlano dei setting base sono costantemente in evoluzione. Dalla geometria del telaio alle strategie elettroniche sono sempre alla ricerca di soluzioni per compiere miglioramenti ma con così tanti dati da mettere in ordine i passi avanti più grandi possono essere compiuti fuori dal circuito tra i weekend di gara. I piloti vivono e respirano per il loro lavoro; li vediamo allenarsi e massimizzare le loro capacità fisiche tra le gare. I capotecnici allo stesso modo puntano a compiere un piccolo passo avanti che può però fare una grande differenza in pista.


Il lavoro non si ferma mai

Tra i weekend di gara ci si può tuffare molto più in profondità nei dati. In pista si guarda l’asfalto e si comparano i dati per sospensioni, pressione dei freni e le parti più facili da valutare. Poi si iniziano a guardare i dati da un punto di vista completamente diverso. Non si guarda al giro secco ma si lavora su tante informazioni in più. Per farlo i team prenderanno in considerazione i valori minimi e massimi dei sensori e inizieranno a riordinare i dati per avere una visione più completa. È questa la fase in cui la registrazione dei dati si fa davvero interessante.

Quando la registrazione dei dati è stata utilizzata per la prima volta nelle gare la chiave stava nella comparazione tra le velocità della ruota anteriore e quella posteriore che poi veniva utilizzata per modulare i setting di controllo di trazione per trovare una soluzione in grado di garantire al pilota di avere grip. Ora utilizziamo la registrazione dei dati per addentrarci ancora più in profondità nelle caratteristiche di performance di qualsiasi parte della moto e per consentire davvero ai team del WorldSBK di sfruttare al massimo il pacchetto che hanno a disposizione.

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